Cassinetta di Lugagnano  
 
Parrocchia
Edicole
 
Sono un poco dappertutto: sul muro esterno di una casa, sull’angolo della cinta d’una gran villa, sotto il portico di una cascina, in una vecchia corte. E ce ne sono di tutte le condizioni: visibilmente moderne, decisamente antiche, restaurate, abbandonate, curate con amore o, come dicon qui, quasi smarrite. E di tutti i tipi.

Domina, è vero, la Madonna di Corbetta, ossia la ripresa dell’immagine del santuario di quella cittadina: in trono, col bambino. Ma ce ne sono anche altre, senza riferimenti particolari.
Si vede la Madonna e si vede il Bambino. A volte qualche santo di contorno. Davanti. Di profilo, di tre quarti.

In piedi, o a mezzo busto. Ci sono Madonne fatte dipingere dai ricchi e Madonne tenute insieme dai poveri:
tutte testimonianze di una fede lunga, viva e tenace in molti casi, solo un ricordo in altri.
I più significativi sono però i tabernacoli la cui immagine originaria ha ceduto alle offese del tempo.
La pietà popolare ha sostituito allora all’affresco ormai irriconoscibile un quadretto, un’immagine tratta da qualche calendario parrocchiale o da qualche pia pubblicazione, come ad affermare la necessità di una presenza.

Anche i fiori hanno una loro parte in questo mondo: per lo più sono in plastica, che seppure è eterna non è sempre giovane e fresca. Ci sono anche quelli veri, anche loro ricchi e poveri, rinnovati spesso o lasciati lì che paion secchi da sempre.
Anche le persone sono diverse. A chiedere a qualcuno ci si sente rispondere la vita, la morte ed i miracoli di tutte le immagini del circondario. Altri non sanno nemmeno se ne esista una in corte o nei pressi.

Alcuni imprendono altresì a narrare la storia delle Madonne dei loro paesi di origine, di cui conservano talora qualche immagine o qualche fotografia in casa. Ci sono perciò anche Madonne di importazione.
Per entrambe le ragioni un posto privilegiato spetta a quella di Lourdes. Magari con la grotta, che, anche con le conchigliette, è un’altra cosa. ( 1)




Fig. 1 Edicola nei pressi di cascina Piatti zona “Casette”
L’affresco è irrimediabilmente perso.




Fig. 2-3 Affresco della fuga in Egitto sopra la ex “Trattoria del cacciatore”, in via Matteotti. Particolare.


     

 

Fig. 4-5-6 Immagine della Madonna di Corbetta: il tabernacolo; particolare; ex-voto.

In via Roma – Corte Madonna - casa colonica sec. XVI Fam. Guarnoni




Fig. 7-8-9-10 Cascina Bardena, vedi didascalia dell’autore.
Cascina Bardena, ex proprietà dei marchesi Parravicini di Persia. L’affresco ben conservato fino al 1927, fu in quell’anno restaurato perché si riteneva che avesse protetto la corte dall’epidemia di spagnola di alcuni anni prima. Raccomandatisi infatti alla Madonna tutti i fittavoli sopravvissero. Col restauro andarono perduti i colori originari che erano molto brillanti e le vivaci espressioni della Madonna e dei Santi. (Notizia forniteci da una abitante della corte).


     


Fig. 11-12-13 Casa Negri, detta anche “Villa i platani”; l’edicola sull’angolo Nord-Ovest.


    

Fig. 13-14 Affresco in via Capo di sopra lato Est dell’ “Antica osteria del ponte”




Fig. 15 Quel che rimane dell’affresco sulla facciata di villa Nai-Bossi


   

Fig. 16 Affresco della facciata di villa Nai-Bossi Fig. 17 Affresco su un capanno nei pressi del cimitero. Datato 1934 


Queste forme di arte e di devozione erano assai comuni nelle cascine e nei pressi di campi coltivati; si chiedeva ai Santi e alla Madonna intercessione per la buona riuscita dei raccolti oppure si rendeva grazie per qualche beneficio ottenuto. Ora sono assai rare, anche perché molti capanni, come quello delle foto n.17 e 18 di Franco Carelli, sono stati prima dismessi ed in seguito andati distrutti. 




Fig. 18 “La miracolosa Vergine Addolorata” 1934 – su un capanno di proprietà Gioletta




Fig. 19 Affresco in via Roma – Casa Penucchini

(1) LBERTO BRASIOLI, Tradizioni popolari - Madonnine vecchie e nuove, Quaderni del Ticino, vol.6, Magenta 1981.
Tutte le fotografie sono dello stesso autore ad eccezione delle: n.11 di Gianni Bergamini,
n.13 di Oberto Gili tratte dal libro “Il Naviglio Grande” di M. Comincini – Banca Popolare di Abbiategrasso 1981; n. 15 e 16 di Antonio Maga tratte da “Il Naviglio Grande” op. cit. ; n.17 e 18 di Franco Carelli;
n.14 e 19 di Repossi Ruggero.


Repossi Ruggero Cassinetta di Lugagnano, marzo 2003