Cassinetta di Lugagnano  
 
Storia
STORIA di Cassinetta e di Lugagnano
 
Provincia di Milano
Abitanti 1.742 (31/12/2005)
Superficie Kmq 3,32
Altitudine m.125
Comuni limitrofi: Corbetta, Albairate, Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio

Ancora oggi CASSINETTA DI LUGAGNANO, con le sue splendide ville settecentesche costruite dai patrizi milanesi che venivano a trascorrervi le vacanze estive, oltre che a curare i propri interessi economici dipendenti dai rilevanti investimenti di capitali nel settore agricolo, conserva l’aspetto di piccola oasi di tranquillità ai margini dell’area metropolitana.

Per inserirsi sulle maggiori vie di comunicazione occorre raggiungere Abbiategrasso che dista appena tre chilometri e Magenta che dista sei chilometri.

I due maggiori corpi urbanistici che formano il comune , CASSINETTA e LUGAGNANO, situati sulle rive opposte del Naviglio Grande sono collegati da un antico e caratteristico ponte a schiena d’asino.

Con maggiore proprietà dovrebbe, forse, chiamarsi Comune di CASSINETTA E LUGAGNANO, poiché anticamente costituivano due località ben distinte, quantunque vicinissime e confinanti.

Il territorio, comprendente anche le antiche cascine Piatti e Bardena, venne unificato in un unico comune nel 1860.

CENNI STORICI
Il nucleo più antico è quello di Lugagnano, sulla sponda destra del Naviglio, dove i primi insediamenti risalirebbero all’epoca romana. Alcuni ritrovamenti di reperti sepolcrali dell’epoca sono attualmente conservati nel Museo Pisani Dossi di Corbetta. Potrebbe essere anteriore al Mille il sarcofago in granito, con avanzi di piatti e vasellame in vetro e terracotta, rinvenuto in epoca imprecisata nella campagna cassinettese.

LUGAGNANO era un vasto insediamento che si estendeva fino ai confini di Abbiategrasso e di Robecco sul cui territorio si ha notizia dell’esistenza di un castello circondato da fossato e di una chiesa dedicata a S. Protasio. I primi documenti risalgono al 1251, “… al 1° di marzo, Mirano Crotto del fu Frigerio Crotto de Habiate, abitante in Milano, fece donazione al monastero di Chiaravalle di beni posti in territorio di Abbiategrasso e LUGAGNANO”.

E’ probabile che il toponimo provenga da “Lucanianus”, aggettivo derivato dal nome proprio “Lucanius”.

Dunque nel Medioevo il paese era arroccato intorno ad un castello circondato da un fossato, che fu un feudo di diversi signori. E la storia locale per molti secoli si identifica con quella dei proprietari del maniero, di cui rimangono tracce solo nei documenti. Nel XIII secolo appartenne alla famiglia dei Casterno, per passare quindi a Pietrasanta . Il primo febbraio 1358 Uberto di Pietrasanta lo vendette con un sedime al vicino territorio di Robecco. Sempre nello stesso documento del 1358 si può rilevare che Lugagnano era posto in territorio di Robecco. Fu dato in feudo nel 1451 dal duca di Milano Francesco Sforza a Baldassare Barzi e suoi discendenti, con diritto di dazi di vino, pane, carne e imbottato, “come anteriormente era goduta da Sperone Pietrasanta. Ma il capitano Girolamo Barzi fu bandito per fratricidio e perciò il feudo fu devoluto alla Camera il 30 aprile 1656 e concesso al generale Giovanni Vasquez de Coronado, castellano di Milano, il 28 giugno 1657, con facoltà di darlo ad altri.

Il 15 luglio 1657, LUGAGNANO è infeudata al Conte Angelo Trivulzio, ma il capitano Girolamo Barzi, venuto a transazione con la regia Ducale Camera, riesce ad ottenere per i suoi figli, il 22 settembre 1672, i feudi di LUGAGNANO e Robecco con relativi dazi.

Mentre Lugagnano subì diverse traversie e passaggi di proprietà, CASSINETTA ebbe una storia più tranquilla, riuscendo a conservare meglio la propria autonomia. Forse il suo nome deriva da Cassina Biraga, in riferimento al fondatore Maffiolo Birago, uno dei personaggi che più hanno lasciato il segno sulle vicende del paese. Il nobile Maffiolo Birago, Maestro di Aula della Camera Ducale di Filippo Maria Visconti, fece costruire nel 1435 la più antica chiesa del luogo dedicata alla Beta Vergine e a S. Antonio Abate: essa divenne parrocchiale e comprese nella sua giurisdizione ecclesiastica, anche Lugagnano, nonché anche la frazione Tangola del comune di Robecco ed altre due frazioni del comune di Corbetta. All’esterno della chiesa lo stemma dei Birago e una iscrizione a caratteri gotici ne ricordano la fondazione.

Nel 1428 gli stessi Birago per concessione del duca Filippo Maria Visconti fecero scavare un canale che derivava dal Naviglio Grande e che, attraversando il paese, avrebbe fatto funzionare le pale di un mulino, tuttora esistente e funzionante. Detto canale ancora oggi chiamato Roggia Biraga, segna all’incirca il confine fra le due località di CASSINETTA e LUGAGNANO.

LE CASE DA NOBILE
Il vero patrimonio di Cassinetta di Lugagnano sono le splendide ville nobiliari legate ai nomi delle grandi famiglie milanesi quali quelle, in via puramente esemplificativa, dei Trivulzio, dei Visconti, dei Mantegazza, dei Castiglioni, dei Parravicini. Queste “case da nobile ”costituivano indubbiamente per i proprietari un punto di riferimento, che consentiva loro di effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli; ma poiché la zona di Cassinetta possedeva notevoli attrattive paesaggistiche, erano adoperate soprattutto come abitazione per la villeggiatura.

Lungo il Naviglio si incontrano villa Beolco-Negri (municipio), villa Negri, villa Visconti Castiglione Maineri, villa Krentzlin, casa Spirito e villa Castiglioni Nai Bossi. Lungo la strada per Corbetta in zona Bardena si trova villa Bodio Parravicini Bottiglia. Poco lontano dal Naviglio, nella zona di Lugagnano, sono situate villa Mörlin-Visconti ora Grosso Pambieri, Villa Frotta Eusebio, Villa Mantegazza Macinaghi, la neo classica villa Trivulzio e villa Birago Clari Monzini

ECONOMIA
Molti degli attuali abitanti di Cassinetta di Lugagnano discendono dai fittavoli delle famiglie patrizie: ma, abbandonata l’agricoltura, essi si sono trasformati in lavoratori pendolari occupati nelle industrie di Milano e della zona di Abbiategrasso. Sul posto sono rimaste alcune aziende agricole, dedite alla coltivazione dei cereali e dei foraggi e all’allevamento dei bovini, mentre si è sviluppata una discreta rete di officine e di piccole imprese, per lo più meccaniche.

Il paese, che rientra nel territorio del Parco del Ticino, tende a salvaguardare la propria immagine urbanistica; lo stesso Municipio è stato trasferito in una antica villa patrizia circondata da un parco, ove oggi sorgono la scuola elementare e materna e la biblioteca comunale.

Non si può concludere il profilo di CASSINETTA DI LUGAGNANO senza citare la famosa “Antica Osteria del Ponte” un gioiello della gastronomia nazionale e internazionale. Un tempo era la tradizionale osteria della posta e il suo nome compare nelle carte degli archivi già a partire dal XV secolo. Col tempo non perse certo d’importanza se, come si ricorda, vi alloggiò Carlo Borromeo, durante una delle sue numerose visite pastorali.

ALTRE NOTIZIE
CASSINETTA DI LUGAGNANO ha avuto, nella grande guerra, 18 caduti, 13 invalidi e 4 decorati.
Festa patronale 8 settembre (Natività di Maria Vergine).
Nel 1586 fu fondato dal Cardinale Gaspare Visconti, successore di San Carlo Borromeo del governo della Diocesi di Milano, il Sodalizio del SS. Sacramento, della Dottrina Cristiana e di Santa Croce: fu questo Sodalizio che fece innalzare nel 1749, con sovvenzioni dei fratelli De’ Bozzoli, accanto al ponte sul Naviglio, la statua di San Carlo Borromeo, venerata da tutta la popolazione locale.

Fonte: Archivio Comunale.

BIBLIOGRAFIA
P. PARODI, Cassinetta e Lugagnano, Abbiategrasso 1926
M. COMINCINI, Il Naviglio Grande, Abbiategrasso 1981
I. INVERNIZZI, Le ville di Cassinetta di Lugagnano, Società storica abbiatense , Milano 1982
C. PEROGALLI P.FAVOLE, Ville dei Navigli Lombardi, Rusconi, Milano 1982
M. COMINCINI, I segni della storia le voci della memoria, Società storica abbiatense 1991
ED. CELIP, I Navigli, Milano 2002

Articoli vari sono stati pubblicati su “Quaderni del Ticino”, Magenta 1981-1983